10 Cose da fare ad Agrigento in vacanza

Archeologia, mare e spiagge, cultura, tradizioni e buona gastronomia. Ecco una breve guida sulle 10 cose imperdibili da fare durante una vacanza o un weekend ad Agrigento. 

 

1 - Annusare l’odore dell’Africa davanti a te

 

 

Una foto pubblicata da Flavio Cillari (@flavio__07) in data:

 

Quando scegli di andare in vacanza ad Agrigento, che sia solo per un giorno o per una settimana, sai che il contatto con il mare è un momento imprescindibile. Costa centro-meridionale della Sicilia, chilometri e chilometri di ampie spiagge, comode per grandi e bambini, e una presenza fissa all’orizzonte che, anche se non la vedi, sai bene che contraccambia il tuo sguardo.

Parlo di Mamma Africa e di quella sua bellezza malinconica che proviene da lei, così lontana eppure così vicina, così incredibile eppure così straziante.

Goditi il magnifico tramonto agrigentino in spiaggia a San Leone, mentre sorseggi un aperitivo da Oceanomare, uno dei locali storici della città. Semplice, ma incredibilmente bello.

 

2 - Passeggiare lungo l’eterna via Sacra, nel cuore della Valle dei Templi

 

 

Una foto pubblicata da Emanuele Simonaro (@emanuele.simonaro) in data:

 

Non puoi dire di aver visitato Agrigento se non hai ammirato da vicino il Tempio della Concordia, se non hai percorso quella scala che conduce al tempio di Giunone, se non ti sei addentrato tra le colonne del Tempio di Ercole ad ammirare il doppio panorama: da un lato il mare, dall’altro l’odierna città.

Patrimonio UNESCO dal 1997, il parco archeologico della Valle dei Templi è il sito archeologico più grande del mondo, nonché uno dei meglio conservati.

Percorrere la via Sacra che dal Tempio di Giunone conduce fino al Tempio di Ercole vuol dire immergersi in un’altra epoca, quella in cui l’antica Akragas (Agrigento) era una delle città più ricche e floride della Sicilia, per poi continuare la visita spostandosi a nord, per vedere i resti del Tempio di Giove, uno dei più grandi del mondo greco, e poi le quattro colonne del Tempio dei Dioscuri (che da lontano sembrano tre).

E ancora la Tomba di Terone, l’Oratorio di Falaride e le 19 stanze del Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” che contengono la storia e gli splendori dell’antica città. Un antico incanto che resiste alle usure del tempo.

 

3 - Lanciare il pane al Santo nero

 

 

Una foto pubblicata da Michela (@my__be) in data:

 

La prima settimana di Luglio ad Agrigento è festa grande, una delle più sentite della provincia, che attrae turisti e curiosi da tutte le parti della Sicilia.

È la festa di San Calogero, il santo più amato dagli agrigentini, a dispetto del povero San Gerlando, patrono della città ma meno venerato.

Il suono dei “tammurinara” riempie le vie della città dal primo all’ultimo giorno di festa, che inizia la prima domenica di luglio e termina la domenica successiva.

A San Calogero la gente chiede la grazia con un pellegrinaggio fino al Santuario (che si trova nel pieno centro della città), portando con sé i “muffuletti” da far benedire e da lanciare verso la statua del Santo che viene portata a spalla per la processione mattutina.

Si tratta di un’usanza molto antica che affonda le sue radici nel racconto cristiano, secondo cui il monaco Calogero, venuto in Sicilia per evangelizzare il popolo, girasse per chiedere del pane per i poveri, durante un periodo di pestilenza. La gente, temendo il contagio, avrebbe lanciato il pane dalla finestra.

Qualche prete agrigentino ha provato a vietare l’usanza, per timore che qualcuno si facesse seriamente del male, ma è impossibile sradicare una tradizione così sentita.

 

4 - Mangiare un dolce fatto di Cous cous

 

 

Una foto pubblicata da Maurizio Mauro (@mau_mau_) in data:

 

Altra tappa obbligatoria quando ci si trova in vacanza ad Agrigento e provincia: raggiungere il Monastero di Santo Spirito, poco sopra la via Atenea, per assaggiare i dolci siciliani preparati dalle suore di clausura. Tra questi, uno spazio di merito (nell’articolo e nel tuo stomaco) va riservato al cous cous dolce, una prelibatezza esclusiva introvabile altrove.

A base di semola, come i classico cous cous nordafricano, questo preziosissimo dolce viene condito con pistacchio, uvetta, miele, scorza d’arancia, cioccolato fondente, canditi, cannella e chiodi di garofano. Un vero e proprio peccato di gola.

 

5 - Aggirarti fra le stanze della villa in cui Pirandello scrisse le sue opere più famose

 

 

Una foto pubblicata da Michela Pisu (@shadow.lady) in data:

 

"Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti."

E se Pirandello avesse vinto il premio Nobel grazie all’ispirazione che solo una città come Agrigento poteva offrirgli? Questo non lo sapremo mai; di sicuro visitare la sua casa-museo al Kaos (contrada Caos, tra Agrigento e Porto Empedocle) è una tappa imperdibile per gli amanti dello scrittore agrigentino e della letteratura in generale. Osservare il giardino che circonda la villa e che ospita le ceneri di Pirandello, il mare all’orizzonte e la pace che regna intorno: è questo il clima che ispirò il Maestro nella creazione dei suoi capolavori immortali in quella che Pindaro definì “la più bella città dei mortali”.

 

6 - Ascoltare le note della musica della pace davanti al simbolo mondiale della concordia fra i popoli 

 

 

Una foto pubblicata da Verdura Resort Sicily (@verduraresortsicily) in data:

 

Febbraio è un altro mese chiave per la città di Agrigento. È a febbraio che qui fiorisce prematuramente il mandorlo, fatto singolare che ha ispirato la nascita di una festa per celebrarlo: la Sagra del Mandorlo in Fiore, un evento che si ripete annualmente da più di settant’anni. E da più di sessant’anni si svolge, contemporaneamente alla Sagra, il Festival Internazionale del Folklore, evento molto seguito dagli agrigentini, dai turisti e dai siciliani in generale.

Sfilate, spettacoli nelle piazze principali e nei teatri della città, eventi gastronomici, mostre, laboratori del gusto, mercatini e un grande spettacolo finale ai piedi del Tempio della Concordia o di Ercole in cui tutti i gruppi folkloristici partecipanti si sfidano in una sana competizione che premia la migliore coreografia, il migliore costume e la migliore musica. Di sicuro vince la pace, almeno una volta tanto.

 

7 - Fare un picnic nel giardino degli dei

 

 

Una foto pubblicata da Niccolò Pandolfini (@niccolopandolfini) in data:

 

Il giardino della Kolymbethra è un altro gioiello agrigentino da visitare, fosse solo per l’odore inebriante delle antiche varietà di mandarini, limoni e arance che popolano l’agrumeto.

Incastrato tra le rovine del Tempio di Castore e Polluce e quelle del Tempio di Vulcano, il giardino della Kolymbethra vanta origini antichissime, risalenti alla costruzione dell’acquedotto che riforniva di acqua la città di Akragas e anche questo splendido giardino.

Concediti una passeggiata naturalistica in questa oasi di benessere; avventurati tra i sentieri di terra battuta e poi fermati a consumare il tuo pasto nell’area attrezzata, tra il profumo degli ulivi e quello delle zagare. Oppure puoi scegliere di prenotare un pranzo rustico a base di piatti tipici locali.

 

8 - Navigare sulla costa agrigentina, da Punta Bianca a Scala dei Turchi, a bordo di un veliero

 

 

Una foto pubblicata da tommy (@tommydiaries) in data:

 

Cosa c’è di meglio che un giro in barca per ammirare da vicino le spiagge di Agrigento e dintorni, come Punta Bianca, Scala dei Turchi e Torre Salsa?

Meglio ancora se si salpa a bordo di un bel veliero, con tanto di vele rosse riconoscibili perfino a chilometri di distanza. È Rowena, la mitica barca della Crew Lopez, profondi conoscitori dei segreti del mare: gite in barca, escursioni, diving, immersioni. Il mare, per loro, non ha segreti.

Prenotando in anticipo puoi anche scegliere di fare un aperitivo in barca al tramonto, con il/la tuo/a lui/lei o con gli amici, cenare a bordo di Rowena o organizzare una festa in barca. Divertimento assicurato!

 

9 - Fare shopping nella stessa via in cui lo faceva Empedocle

 

 

Una foto pubblicata da elilanz (@elilanz) in data:

 

E se, invece, in vacanza ad Agrigento, vorresti fare un po’ di shopping, puoi sempre optare per via Atenea, il centro commerciale naturale della città. Via Atenea è l’epicentro della vita e della movida agrigentina: negozi di abbigliamento, artigianato, ristoranti, pizzerie e locali per aperitivi, per drink da bere tra una chiacchiera e l’altra, mentre passeggi su quei sanpietrini che un giorno, tanto tempo fa, furono calcati da Empedocle, il grande filosofo che nacque e visse ad Agrigento nel V secolo a.C.

E già che ci sei, fermati a visitare alcune dei monumenti più importanti di Agrigento che si affacciano proprio su via Atenea: la chiesa dell’Immacolata (facilmente raggiungibile tramite una scalinata), la chiesa del Purgatorio, la Pinacoteca Civica presso il Collegio dei Filippini, il Teatro Pirandello e la Chiesa di San Domenico. Giusto per conoscere meglio la città.

 

10 - Imparare a cucinare come un vero “giurgintano” in un museo di arte contemporanea

 

 

Una foto pubblicata da @gosicily_cook_eat_explore in data:

 

Accostare l’amore per il cibo con la passione per l’arte contemporanea? Sì, è possibile se scegli di fare il corso di cucina tenuto dall’Associazione “goSicily: cook, eat, explore” al Farm Cultural Park.

Scoprire i segreti della tradizione culinaria locale, capire come accostare i vari sapori, imparare in poche ore a preparare i cavatelli all’agrigentina, la caponata di melanzane o l’agnello pasquale: questo sì che è cucinare!

Per non parlare della location… uno spazio espositivo creato nel cuore di Favara, un luogo capace di attirare l’interesse della stampa internazionale del settore, ma di questo vi parlerò un’altra volta.

Allora, avete già fatto la valigia? Amunì!

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