Randazzo

Randazzo, borgo medievale a nord della maestosa Etna e a due passi dai monti Nebrodi. Un borgo siciliano circondato da bellezze naturali, archi, vicoli e tanti prodotti tipici...

Abitanti: 10900

Altitudine: 750 m a livello del mare

Estensione: 205,62 km²

Versante:  Nord

Coordinate: vedi maps

 

 

A metà tra il parco dell'Etna e i monti Nebrodi e circondato da due fiumi Simeto e Alcantara, Randazzo è un borgo medievale che dista 65 km da Catania. Il suo estremo fascino è dato in primis dal paesaggio che lo circonda e poi dalle sue strade e i suoi vicoli in pietra lavica..

Randazzo nacque ad opera di tre diverse popolazioni: i Greci, Latini e Lombardi. I primi insediamenti umani risalgo al IV secolo a.C e proprio per la sua collocazione era considerata la porta d’accesso in Sicilia per diverse popolazioni. Divenne, pertanto, una delle città più importanti della Sicilia con le sue mura, le sue torri, i palazzi, innumerevoli chiese e soprattutto un florido commercio. Non si sa molto sul significato del nome di questo bellissimo borgo e quello che si sa è strettamente legato alla sua fondazione. Da dove origina il suo nome? Si pensa sia il risultato della fusione di una preesistente pentapoli costituita da Triracua, Triocala, Tissa, Demena e Alesa, che furono distrutte durante le guerre civili di Roma e che sarebbero rinate ad opera dell’imperatore Ottaviano proprio dove nascerà poi Randazzo. Si pensa anche che trarrebbe il suo nome da “Tiracium” il cui nome, corrompendosi, sarebbe divenuto “Rinacium” da cui poi “Randacium”. Oppure ancora che derivi dal termine “Randàkes”, un governatore bizantino di Taormina. Altra ipotesi si riferisce al termine tedesco “Rand” che significa ciglio o margine e infatti proprio il centro storico del paese è situato su un ciglione.

 

 

Come raggiungere Randazzo

Aeroporto più vicino

Aeroporto “Fontanarossa” di Catania. Dista circa 70,5 Km - 1h11min in auto
Tramite strada provinciale SP701 – prendere E35 e strada statale SS121- proseguire tramite strada statale SS284

Raggiungere Randazzo in auto

- Da Catania: dista 65 km – circa 1h19min
Tramite strada statale SS 121 – continuare tramite strada statale SS228 – uscita Randazzo

- Da Messina: dista 89,7 Km – 1h30min
Tramite A29 – proseguire in A18 in direzione Fiumefreddo di Sicilia – proseguire tramite la strada statale SS120 – uscita Randazzo

- Da Palermo: dista 204 Km – circa 3h11min
Tramite A20 – uscita Brolo Capo D’Orlando Est- prendere strada provinciale SP146 BIS e strada statale SS116 – uscita Randazzo

- Da Agrigento: dista 193 km – circa 3h 12 min
Tramite strada statale 640 – proseguire tramite SS626 –tramite SS192 in direzione di strada provinciale SP50 – proseguire tramite strada statale 284 in direzione Randazzo

- Da Caltanissetta ed Enna: distano rispettivamente 153 Km e 111 km – circa 1h60min
Tramite A19 in direzione Catania – proseguire per la strada statale SS284 – uscita Randazzo

- Da Ragusa: dista circa 161 km – circa 2h23min
Tramite strada statale SS284 – uscita Randazzo

- Da Siracusa: dista 123 km – circa 1h46 min
Tramite E35 – proseguire tramite strada statale 284 – uscita Randazzo

- Da Trapani: dista 304 Km – circa 4 h
Tramite la strada statale SS115 – proseguire tramite A29 e A20 – uscita Brolo Capo d’Orlando – proseguire tramite strada provinciale SP146 – uscita Randazzo

Raggiungere Randazzo in autobus

Per raggiungere con comodità Randazzo in autobus dovete o prendere da Catania oppure da Messina e Taormina con l’autolinea Etna Trasporti - Interbus.

Consulta il sito web per tariffe e orari

Raggiungere Randazzo in treno

In treno Randazzo viene raggiunta facilmente e comodamente tramite la circumetnea.

Consulta il sito web per tariffe e orari

 

 

Cosa vedere a Randazzo

Non solo bellezze paesaggistiche naturali dell’Etna e del parco dei Nebrodi ma anche e soprattutto antiche opere d’arte: chiese, palazzi, musei che ospitano resti archeologici di grandissimo valore.

Monumenti e Chiese

Randazzo è anche chiamato il borgo delle 100 chiese, proprio per le innumerevoli chiese presenti in questo meraviglioso borgo medievale.

Cosa vedere quindi?

- Basilica di Santa Maria, chiesa Madre di Randazzo, situata nel quartiere latino del paese. In pietra lavica con al centro lo stemma di Randazzo (uno scudo in marmo bianco che raffigura un leone simbolo di forza e regalità). Il campanile è in stile gotico e alterna pietre bianche e nere creando una bicromia piuttosto armoniosa. Accanto alle porte d’ingresso del campanile si trovano degli angeli in pietra calcarea e i capitelli hanno diverse varietà di motivi floreali. All’interno della Basilica, sull’altare maggiore troneggia la Madonna con Bambino di Pietro Vanni e altri vari dipinti di estrema importanza, tra questi: Il martirio di Sant’Andrea opera del siciliano Giuseppe Velasques, La crocifissione opera del pittore fiammingo Van Houmbracken, La Madonna del Pileri e tanti altri importanti dipinti.

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
L’origine di questa chiesa è legata ad una leggenda. I cristiani per sfuggire alle persecuzioni decidono di rifugiarsi in una grotta. Dentro una grotta sorgeva, vicino ad un pilastro, un bellissimo quadro raffigurante una Madonna che porta sulla sinistra il Bambin Gesù. Una volta dentro, i cristiani perseguitati, pensano di chiudere l’ingresso della grotta con un masso, ma prima accendono un lumino alla madonna. Passarono gli anni e alla Madonna con il bambino non ci pensò più nessuno fino a quando un pastorello, durante il pascolo, fu attirato da una fiammella all'interno di una fessura della grotta. Quello che scoprì avvicinandosi fu un quadro della Madonna con una fiammella che ancora ardeva. Quell’immagine fu chiamata Madonna del Pileri (Madonna del Pilastro). Pertanto fu innalzato un tempio e poi una chiesetta di legno che divenne poi la Basilica di Santa Maria. L’immagine è ancora li anche se rovinata dai tanti secoli che sono passati.

 

 

- Chiesa di San Nicolò di Bari, è la più grande chiesa di Randazzo costruita nel XIII secolo ma ha subito nel corso degli anni diversi rifacimenti come la facciata e l’interno. Rimangono della costruzione originale solamente le absidi. È una chiesa ricca di attrazione artistica ma quello che la caratterizza è la porta centrale sulla quale è posto lo stemma dell’Agnello Pasquale. Cosa poter ammirare al suo interno? Di certo di estrema bellezza è il fonte battesimale e sempre di grande importanza è la statua di San Nicola e la Custodia del Sacramento del famoso scultore siciliano Antonello Gagini e un trittico della scuola di Antonello da Messina che raffigura la Madonna tra Sant’Agata e Santa Lucia.


- Chiesa di San Martino, proprio di fronte al Castello Svevo. La sua caratteristica, che la contraddistingue da tutte le altre chiese, è che il suo campanile è considerato uno dei più belli della Sicilia, un campanile di 41 metri strutturato in 4 piani sovrapposti e la discontinuità di essi fa capire che ogni singola parte del campanile appartiene ad epoche diverse. Si nota subito l’alternanza della pietra bianca e nera e lo stile barocco. All’interno vi sono diverse opere sopravvissute alla Seconda Guerra Mondiale, una tavoletta della Pietà del XV secolo, un polittico del XV secolo attribuito ad Antonello de Sabila, il fonte battesimale, in caratteristico marmo rosso, di Angelo Riccio, Il Crocifisso in legno del Matinati (1540).

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
Una leggenda narra che il Crocifisso in legno del Matinati era destinato ad un altro luogo, ma una volta aver sostato all’ interno della chiesa di San Martino a Randazzo non ci fu modo di farlo ripartire. Ogni volta che si cercava di uscirlo dalla chiesa iniziava a piovere a dirotto.

 

 

- Chiesa del Signore Pietà costituita da pietra e malta. Caratteristica di questa chiesa è il portale cinquecentesco in pietra lavica.

- Chiesa di Santa Maria della Volta, con la sua facciata che presenta due portali di diversa dimensione, posizionati l’uno accanto all’altro in maniera asimmetrica rispetto a tutto il prospetto. Proprio accanto alla chiesetta s’innalza un campanile a vela in muratura. Completano il prospetto due archi , gli unici che sono rimasti intatti alle distruzioni che il borgo subì nel 1943.

- Chiesa di Santa Caterina, con il suo portale d’ingresso rimasto intatto dopo i bombardamenti del '43. Rispetto alle altre chiese ha uno stile barocco, in pietra lavica.

- Chiesa di San Bartolomeo, una piccola chiesetta in muratura con una facciata barocca. 

Altre chiese:

- Chiesa di San Pietro

- Chiesa di San Francesco di Paola

- Chiesa dei cappuccini

- Chiesa di Santa Barbara

- Chiesa del Cristo Rè

Tra gli i monumenti presenti a Randazzo, quello che più stuzzica la curiosità dei turisti è la statua del gigante Piracmone, realizzata nel 1737 chiamata dagli abitanti del paese “Randazzo Vecchio”. È una figura maschile circondata da un’aquila, un leone e da due serpenti. Per alcuni rappresenta il gigante Piracmone, per altri Ducezio, l’eroe siciliano che combatté contro i greci, quindi simbolo della libertà, per altri raffigura invece i tre quartieri e le tre popolazioni che fondarono la città di Randazzo.

Palazzi e musei

Ovviamente non solo chiese, Randazzo è ricca di angoli che racchiudono tesori di estremo valore. Il borgo è suddiviso in tre diversi quartieri: il quartiere di San Martino dove predomina l’arte del 300 e del 400, il quartiere San Nicola dove predomina il 400 e il 500 e il quartiere Santa Maria, quello più moderno, dove sono presenti tutti monumenti del 600 e oltre.
Passeggiando per i vicoli del borgo si può ammirare:

- Palazzo di Città sede del Comune di Randazzo. È un monastero medievale del XIII sec ricostruito nella prima metà del 1600 che ospitò i Frati Minori Conventuali fino al 1866. Poi il monastero fu ceduto al comune. All’interno è possibile ammirare ancora oggi un elegante chiostro con colonne in pietra lavica con al centro una grande cisterna.

 

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
Lo stemma del comune di Randazzo è un Leone rampante di colore oro con una coda biforcuta. Ha un significato piuttosto importante, di forza e coraggio, di dominio e vigilanza, di magnanimità e generosità.

 

 

- Palazzo Reale di cui resta ben poco, eretto al tempo di Guglielmo II. Dal portone centrale, ancora bene visibile, si può comunque immaginare la maestosità di questo palazzo.

- Palazzo Lanza, si trova nella suggestiva via Lanza, una via in stile prettamente medievale. Il palazzo è ormai in rovina. È però ancora visibile lo stile originario con i due portali ed il cornicione scolpito con simboli differenti. Sempre nella stessa via si può anche ammirare la Bifora di casa Spitaleri.

- Palazzo Clarentano: costruito nel 1509, presenta al primo piano tre bifore di notevole bellezza, adornate da colonnine, mentre un consistente cornicione in arenaria separa i due piani. Sulla parte destra del cornicione spicca lo stemma della famiglia Clarentano.

- Casa della musica e della liuteria medievale, situata in via Santa Caterinella, 21. È una casa medievale che contiene un laboratorio artigianale di ricostruzione di strumenti antichi, riparazione e restauro di strumenti a corde classici e moderni. Grazie al maestro Severini si ha la sensazione di essere catapultati nel passato grazie ai suoni degli antichi strumenti musicali del medioevo, alcuni dei quali costruiti proprio da lui. Si entra in una casa quasi magica, non un classico museo, in cui suoni e realtà si fondono magicamente creando un’atmosfera unica!
Per informazioni: chiamare il numero: 349 400 1357.

- Castello Svevo, situato proprio di fronte la chiesa di S. Martino ed è l’unico superstite delle otto torri poste a guardia della città, sulla cinta muraria, proprio per questo motivo fu prescelto come residenza dell’imperatore Federico II di Svevia durante i suoi soggiorni a Randazzo e successivamente fu utilizzata come carcere, infatti al suo interno era presente una stanza della tortura, il pozzo della morte, la stanza dei teschi e le cellette a forno. Dopo il suo restauro è stato costituito al suo interno il Museo archeologico dove sono esposti i reperti di Paolo Vagliasindi, vissuto nella seconda metà del secolo scorso. Grazie a dei rinvenimenti e scavi effettuati nel noccioleto di sua proprietà in contrada S. Anastasia è stata rinvenuta una necropoli costituita da tombe particolari, queste erano infatti costruite con grosse tegole in terracotta. Cosa poter ammirare in questo museo? Ceramiche di età tardo corinzia e ionica, produzioni a vernice nera attica o coloniale, come ciotoline, coppette, boccoletti, lucerne, un vaso ad astragalo, le lekythoi, vasi funerari decorati con palmette, foglie d’edera su fondo bianco o con vere e proprie scene che rappresentano processioni sacre dedicate al culto di Dionisio. Poi ancora statuine di terracotta raffiguranti sacerdotesse, pezzi di oreficeria ellenistica e la preziosa oinochoe Vagliasindi, un vaso di produzione attica di particolare pregio sia per la qualità artistica che per la rarità della scena che rappresenta, una scena a carattere funerario, la punizione inflitta dai Boreadi alle Arpeie. Della collezione Vagliasindi fanno parte anche alcuni oggetti in bronzo e ferro, un colino con il manico a forma di testa d’ariete e dei piccoli vasi per contenere profumi.
Orario di apertura: il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 13:00. Solo su prenotazioni per gruppi non inferiori di 5 persone è possibile richiedere l’apertura pomeridiana.

Per informazioni: contattare il museo al numero 095921860

Tariffe: € 2,60 adulti – per gruppi non inferiori a 15 persone il prezzo è di € 2,00

 

 

 

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- Museo dei pupi siciliani, situato in zona Largo San Giuliano, ospita la collezione dei Pupi della famiglia Russo composta da 37 marionette che rappresentano i personaggi dell’epoca della Chanson de Roland.
Orario: il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 13:00.

Per informazioni: contattare il numero 335762839

Tariffe: Ingresso € 2,60 – per gruppi non inferiori a 15 persone la visita ha un costo di €2,00

 

 

Un post condiviso da Angelo (@anthias75) in data:

 

- Museo Civico di Scienze Naturali, all’interno di un’ala dell’Istituto Santa Giovanna Antida. È uno dei musei di scienze naturali più importanti della Sicilia. È costituito da quattro sezioni dedicate alla fauna marina e terrestre, alla geologia e all’ornitologia. Nel museo sono presenti anche altre raccolte fra cui la collezione di Luigi Lino che contiene minerali, rocce e fossili provenienti da tutta la Sicilia.
Orari: aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e i pomeriggi dalle 15:30 alle 19:30 (da maggio ad ottobre) e dalle 15:00 alle 19:00 ( da novembre ad aprile). Il lunedì è chiuso.

Per informazioni e prenotazioni: contattare il numero 095921615

Tariffe: adulti € 2,60 – per gruppi non inferiore a 15 persone la visita è di €2,00

C’è anche la possibilità di acquistare un biglietto di €4 integrato per il Museo archeologico, il Museo di Scienze Naturali e il Museo Opera dei Pupi.

Ma le bellezze di questo meraviglioso borgo siciliano non finiscono qui. Passeggiando per le vie di Randazzo si possono ammirare:

- Casa Trecentesca di via Agonia, a due piani ornata da un elegante cornice in pietra lavica.

- Portale della casa gentilizia di Via Orto, un portale in pietra lavica formato da un arco al di sopra del quale si trova uno stemma in pomice nera.

- Via degli Archi, una stretta via di suggestiva bellezza e atmosfera tipica del medioevo. Caratterizzata da quattro archi in pietra pomice nera e colonnine in marmo bianco.

 

 

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- Portali di Via Fisauli

- Parco Polivalente Sciarone, il polmone verde della città. Un sentiero natura in cui è possibile passeggiare o praticare attività fisica. Da questo parco è possibile osservare le colate laviche che hanno segnato Randazzo. E all’interno si possono osservare betulle, castagni, roverella e si possono anche incontrare volpi, istrici, ricci e conigli. All’interno del Parco è disponibile anche un’area attrezzata per pic-nic con punti cottura, tavoli, servizi igienici e acqua potabile. L’entrata al parco è gratuita.

 

 

Bellezze naturali a due passi da Randazzo

Per la sua posizione strategica, propriò a metà tra il parco dell’Etna e il parco dei Nebrodi sono differenti le bellezze naturali che si possono visitare durante escursioni di uno o più giorni:

- Grotta del gelo, una grotta situata nel parco dell’Etna, chiamata così perché al suo interno è perennemente presente ghiaccio e proprio per questo è ritenuta essere il ghiacciaio più meridionale dell’Europa. Proprio per questo motivo si può visitare accompagnati da una guida in quanto la difficoltà dell’escursione è medio alta.

 

 

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- Lago Gurrida, sul versante nord occidentale dell’Etna. Si tratta di un lago naturale creato in seguito ad un’eruzione dell’Etna. Nei pressi del lago si trovano dei vigneti, appartenenti all’azienda “Gurrida”, che nei periodi di piena vengono allagati. Anni fa furono create anche delle passerelle in legno che permettevano il passaggio sopra i vigneti e di osservare così il magnifico paesaggio.

- Parco dei Nebrodi, la più grande area naturale della Sicilia. 

- Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta, il bosco siciliano per eccellenza. Una riserva con alto valore ecologico, dove diverse specie animali e vegetali vi abitano rendendola una delle più belle riserve della Sicilia. Sembrerà di essere immersi in un mondo in cui il tempo si sia fermato e dove la natura ha lasciato i suoi segni. 

 

 

Eventi e Sagre

Ovviamente non possono mancare gli eventi, sagre e festività religiose, organizzate a Randazzo. Sono davvero tante, abbracciano varie tipologie e diversi periodo dell'anno. 

Quali sono quelli da non perdere?

- Festa medievale, nel periodo tra giugno e luglio, un corteo storico formato da figuranti che indossano riproduzioni di abiti del XV secolo, il gruppo dei cortigiani, una sezione di tamburi, un gruppo di armati, un gruppo di arcieri e infine il gruppo dei popolani. C’è anche un gruppo di danzatori che allieta l’evento con danze popolari e cortigiane del periodo medievale.

 

 

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- Randazzo Arte, il 6 e 7 Agosto, una rassegna di mostre di pittura, scultura, musica, fotografia e artigianato. È un evento che si svolge nel centro storico del paese accompagnato da musica e fiera dell’artigianato.

- Festa di San Giuseppe, il 19 Marzo, patrono di Randazzo. Durante la festa viene anche fatta una fiaccolata in commemorazione dell’eruzione del 1981.

- Festa di Maria SS. Annunziata, la prima domenica di giugno. Una festa religiosa che prevede la processione per il centro storico.

- Festa di S. Giovanni Battista, il 24 Giugno.

- Estate randazzese, per i mesi di luglio e agosto. Un’evento che prevede notte Bianca, Randarock, spettacoli danzanti e musicali, degustazioni di prodotti tipici.

- Rassegna di poesie dialettali, a fine luglio inizio di agosto. Cosa è? “Versi e parole nelle parlate gallo italiche di Sicilia”.

- Processione Madonna Dormiente per le vie della città il 14 agosto.

- Festa di Santa Maria Assunta, il 15 agosto. Processione della “Vara”, un fercolo che rappresenta l’Assunzione di Maria, festa tra le vie di Randazzo e concerti serali.

- Sagra del Tirimulliru e dei prodotti tipici locali a dicembre.

- Natale a Randazzo, per tutto il periodo del natale ci saranno presepi allestiti nelle chiese e nelle viuzze randazzesi. Zampognari per le strade e mercatini di natale.

 

 

Specialità Enogastronomiche

E cosa mangiare a Randazzo? Ovviamente i prodotti tipici sono quelli appartenenti all’intero territorio etneo: vini D.O.C, pistacchio, mele, castagne, pero etneo, miele, olio d’oliva, funghi porcini, funghi di ferla, provola, salame, formaggio pecorino, ricotta fresca, nocciole.


La maggior parte delle specialità culinarie di Randazzo sono sopratutto quelle dolciarie: 

- Buccellati

 

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
Il termine buccellati deriva dal latino buccellatum. Si prepara con la pasta frolla, viene lavorato a forma di una ciambella. E' un impasto di pasta frolla, steso e farcito con fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d'arancia o altri ingredienti. Poi chiusa e conformata forma di ciambella, ricoperto di glassa.

 

 

- Bocconetti

- Marmorata

- Nuvoletta

- Tirrimulluri

 

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
I tirrimulluri sono dei dolci tipici della tradizione di Randazzo. Vengono creati con vino cotto, mandorle e nocciole. Proprio per la tipicità di questo dolce è stata organizzata una sagra che si svolge nel periodo natalizio.

 

 

Per assaggiare queste bontà vi consiglio il bar Pasticceria di Giovanni Facondo in via Umberto e la Pasticceria Musumeci in piazza Santa Maria, dove poter assaggiare ottimi dolci tipici e buonissimi cannoli siciliani.


Non mancano i primi e i secondi piatti tipici. Infatti le specialità di Randazzo sono davvero tante:

- Maccheroni, pasta fresca fatta in casa, con ragù di maiale e salsiccia

- “Cavuricellu con sasizza”, fatto con una verdura il “cavuricellu” che cresce tra i monti etna e Nebrodi. I "cavuricelli" fanno, di solito, da contorno alla salsiccia cotta sulla brace

- Trippa al sugo

- Zuppa di ceci

- Lumache con il sugo

- Ricotta infornata

- Zuppa di funghi di Ferla

- Pennette di asparagi di bosco ( chiamati localmente anche Sparacogni)

- Casarecci con Salsiccia e broccoli

- Pennette al pistacchio e pancetta

- Pappardelle ai funghi di Ferla

Ingredienti per 4 persone:

500gr di pappardelle fresche

1 spicchio di aglio

Prezzemolo

Sale q.b

400 gr di funghi di ferla freschi

6 cucchiai di olio d’oliva extra vergine

150 gr di parmigiano reggiano a scaglie

Pepe q.b

Procedimento:

Pulire i funghi eliminando le parti terrose, passarli delicatamente con una pezzuola umida. Tagliarli a fettine. Versare l’olio in un tegame. Unire lo spicchio d’aglio. Lasciarlo sul fuoco e dopo qualche minuto aggiungere i funghi. Fare rosolare i funghi a fuoco vivo per qualche minuto. Salare i funghi e farli cuocere per una decina di minuti (unire un goccio d’acqua se necessario). Lessare la pasta in abbondante acqua salata. Scolare le pappardelle al dente, lasciandole un po’ bagnate, ed eventualmente conservando un mestolo di acqua di cottura. Versarle nel tegame insieme ai funghi. Saltare le pappardelle con i funghi in modo che si condiscano per bene, aggiungendo eventualmente l’acqua di cottura avanzata. Distribuire sopra alle pappardelle il prezzemolo tritato. Spolverare con pepe macinato e…Buon appetito!!!

In che Ristoranti potete assaggiare tutti questi piatti tipici? Di certo vi consiglio di andare da Etna Quota Mille ma anche il Ristorante Veneziano, La Bifora, San Giorgioe il Drago e la trattoria Agridea.

 

 

Informazioni utili per soggiornare a Randazzo

Per non stressarvi durante il vostro weekend a Randazzo, il vostro amico Tury ha pensato proprio a tutto. 

Ecco dove poter sostare a Randazzo in piena tranquillità. I parcheggi si trovano in diverse zone e sono tutti gratuiti:

- Zona San Giuliano, accanto al comando dei vigili urbani
- Piazza della Basilica, proprio di fronte la Basilica
- Via Roma
- Piazza Santa Caterina, antistante al cortile della scuola

Per qualsiasi altra informazione potete anche contattare la Proloco di Randazzo – Associazione turistica che si trova in Piazza Municipio, 17:

- Presidente della proloco: Claudio Dilettoso
- Indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web
- Pagina Facebook 

Se volete vivere un’ esperienza unica a Randazzo alla scoperta dei segreti del vulcano più alto d’Europa contatta Tury, per esperienze da vivere alla scoperta dei segreti e delle bellezze dell’Etna e di Randazzo, grazie al suo amico Paolo che vi accompagnerà alla scoperta dei tesori nascosti di questo bellissimo borgo medievale.

 

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