Tour alla scoperta della Valle del Belice: la Sicilia che non ti aspetti!

Salutamu, picciotti! ("Ciao a tutti amici ed amiche!") 
Sono Paolo, amico di Tury e guida turistica siciliana dello staff di Turytrip.
In questi giorni ci confrontavamo con Tury sui posti straordinari ma poco conosciuti della Sicilia occidentale e così ho deciso di scrivere questo articolo per proporvi un viaggio virtuale in un territorio che difficilmente troverete nei soliti itinerari turistici, un viaggio che vi sorprenderà e vi farà conoscere una Sicilia diversa ed autentica: La Valle del Belice!
Vi chiederete come mai ho scelto questa parte di Sicilia? Beh semplice! Qui potrete trovare la Sicilia di un tempo piena di tesori, cittadine pittoresche, paesi fantasma, ruderi antichi, paesaggi naturali, prodotti tipici e peculiarità culinarie e ancora tante altre esperienze da vivere.
La valle prende il nome dal fiume omonimo, il Belice, lungo un centinaio di chilometri che nasce e attraversa la provincia di Palermo, la parte occidentale della provincia di Agrigento e la provincia di Trapani dove sfocia.
Purtroppo, più che per il turismo, questi luoghi sono famosi per il terremoto che li colpì il gennaio del 1968, terremoto che lasciò un grave segno in quelle zone distruggendo completamente alcuni paesi ma non cancellò il fascino, le tradizioni e la vitalità unica che quei luoghi possono offrire ai visitatori riservando loro sorprese inaspettate. Sappiate che qui potrete mangiare in un castello, vedere più di un paese fantasma, fare trekking, visitare l'opera d'arte più grande del mondo e gustare prelibatezze e prodotti tipici autentici che solo in quei luoghi possono offrire.

 

Ecco le tappe del nostro tour nella Valle del Belice che parte dal cuore della provincia di Trapani e termina nella provincia del Agrigento sud-occidentale.

- Gibellina Nuova ed il museo a cielo aperto

- Poggioreale il paese fantasma

- Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice

- Un pò di mare: Sciacca e Portopalo di Menfi bandiera blu

- Tour enogastronomico della Valle del Belice

 

Gibellina nuova ed il Cretto di Burri

Parto per Gibellina da Mazara del Vallo la mia città che molti ritengono una sorta di ponte tra lo stesso Belice ed il resto del trapanese, imboccando l'autostrada A29 e dopo averla percorsa per una quarantina di chilometri prendo l’uscita per Salemi/Gibellina.
Sono a Passeggio per Gibellina nuova dopo aver lasciato la macchina vicino al centro ed ecco cosa mi si presenta: strade ampie, architetture pittoresche, opere d'arte contemporanee ad ogni angolo di strada, un orto botanico la cui ricchezza di specie raramente ho riscontrato altrove, un museo civico ricchissimo ed al cui interno sono presenti più di 1900 opere tra le quali un Guttuso.
Non molto lontano dal centro le case Di Stefano che ospitano la Fondazione Orestiadi che si ripropone di promuovere l’unicità e le peculiarità della città organizzando spettacoli teatrali, spettacoli classici, eventi culturali, conferenze ed altre manifestazioni che promuovono il territorio. All'interno della Fondazione vi è un Museo che ospita alcuni arredi scenici provenienti da spettacoli teatrali organizzati dalla stessa Fondazione.

A 11 km dal nuovo centro si trovano i ruderi della vecchia città di Gibellina distrutta dal terremoto , su parte di questi ruderi Alberto Burri ha costruito quella che oggi è la più grande opera di arte contemporanea al mondo, il Cretto di Burri. Un'opera di 80.000 mq, una colata di cemento sulle macerie della città dove si riconosce l'antico tracciato viario di quest'ultima.
Cosa non perdere a Gibellina
- Stella del Belice di Pietro Consagra, all’entrata del paese;
- Museo Civico Francesco Venezia, sito in Palazzo Di Lorenzo;
- Orto Botanico;
- Fondazione Orestiadi, presso case Di Stefano;
- I Cavalli di Mimmo Palladino presso Fondazione Orestiadi;

 

Come arrivare a Gibellina:
- In auto: da Palermo percorrere la SS 624 Palermo\Sciacca, da Trapani percorrere l'autostrada A29 e uscire a Gallitello poi percorrere SS119, SP12, da Agrigento percorrere la SS115 e uscire a San Bartolo e proseguire sulla SS624.
- Aeroporto di Punta Raisi e aeroporto Trapani/Birgi distanti circa 45/50 minuti in auto
- Gibellina ha una stazione ed uno svincolo autostradale molto vicino al paese

Il Paese Fantasma di Poggioreale

Picciotti proseguiamo il nostro itinerario riprendendo l’autostrada e uscendo allo svincolo Santa Ninfa/ Partanna /Poggioreale/Salaparuta a 8 km circa da Gibellina. Vi porterò a vedere i resti dell'antico abitato di Poggioreale, definito paese fantasma proprio perché è completamente disabitato e abbandonato dal 1982. Il paese fantasma, set di molte produzioni, sia cinematografiche e televisive, si trova a pochi km dal nuovo centro abitato, costruito dopo il terremoto del 1968.
Restare in paese è come calarsi nell'atmosfera di un villaggio fantasma del vecchio west, camminare tra le strade, i vicoli, i vecchi edifici del centro e scorgere suppellettili e oggetti della vita quotidiana che fù ci riporta ad un mondo surreale lontano. Sicuramente un appuntamento immancabile per gli amanti della fotografia storica e street style.

Come raggiungere Poggioreale:
- In auto: da Palermo percorrere la SS 624 Palermo\Sciacca ed imboccare uscita Poggioreale, da Trapani percorrere l'autostrada A29 e uscire a Gallitello poi percorrere SS119, SP9, SS624 e SP60 fino a Poggioreale, da Agrigento percorrere la SS115 e uscire a San Bartolo e proseguire sulla SS624.  
- Aeroporto Puntaraisi e Trapani/Birgi a un'ora.
- Stazione più vicina, Alcamo diramazione e Castelvetrano.

Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice

Restiamo sulla SS 624 e da Poggioreale proseguiamo per Sambuca di Sicilia, ridente cittadina che si trova alle pendici del Monte Adranone .
Il terremoto del ‘68 che colpì la valle del Belice qui sembra aver fatto molti meno danni che in altri luoghi. La cittadina, il cui nome arabo era Zabut, dopo il titolo di “Borgo dei Borghi” nel 2016 sembra essere rinata in una primavera artistica e culturale. Una passeggiata in paese può farvi ammirare il bellissimo teatro neoclassico, Il Teatro Idea, La fondazione Gianbecchina, museo che ospita un'esposizione permanente dell’omonimo artista originario del borgo, il Museo delle Trame Mediterranee che ospita i lavori di un'artista francese residente nel borgo e per finire Palazzo Pannitteri, sede del museo archeologico e dell'Enoteca comunale.
Alle spalle di palazzo Pannitteri si trova il vecchio abitato di origine islamica, i Vicoli Saraceni, un dedalo di viuzze e vicoli ciechi che vi condurrà in una dimensione arabegiante. Usciti dal centro abitato potete recarvi verso il monte Adranone sul quale si trova l'area Archeologica di Adranon, antica cittadina sicana, i cui ritrovamenti sono ospitati presso palazzo Pannitteri a Sambuca.


Lasciamo Sambuca si va in direzione Santa Margherita Belice, la cittadina dei Filangeri Cutò, ramo materno della famiglia di Tomasi di Lampedusa, l'autore del “Gattopardo”. La cittadina rispetto alla vicina Sambuca è stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1968 ed il nuovo centro abitato è stato ricostruito dove sorgeva il vecchio paese che oggi si può annoverare tra i quartieri della nuova Santa Margherita.
Palazzo Filangeri Cutò, di fronte il vecchio centro di Santa Margherita, fù ricostruito dopo il terremoto ed oggi ospita il comune di Santa Margherita ed il parco Letterario Tomasi di Lampedusa al cui interno potrete ammirare anche una copia autentica del celebre romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che in qui passò diverse estati durante la sua fanciullezza. Nel romanzo del Gattopardo il palazzo Filangeri Cutò diventerà il palazzo di Donnafugata, che fà da cornice a diverse scene del romanzo .

 


Adiacente al palazzo Filangeri Cutò i resti dell'ex chiesa madre dedicata a Santa Rosalia. I resti dell'edificio sacro, crollato in diverse parti, è stato adibito a sede del Museo della memoria, una raccolta fotografica sui paesi del Belice prima del terremoto.

Come raggiungere Santa Margherita e Sambuca di Sicilia: 
- In auto da Trapani e Palermo imbocca l'autostrata A29 ed esci a Gallitello, poi procedi su SS119, SP9 e SS624
- In auto da Agrigento percorrere la SS115 e prendere l'uscita San Bartolo e seguire le indicazioni
- Aeroporti più vicini Palermo Punta Raisi e Trapani Birgi, entrambi a più di un'ora di macchina 
- Stazione ferroviaria più vicina: Castelvetrano 

Cosa vedere a Sambuca di Sicilia:
- Teatro Idea
- Fondazione Giambecchina*
- Museo delle Trame del Mediterraneo.*
- Palazzo Pannitteri, dove potrete visitare il museo archeologico che contiene i ritrovamenti sul monte Adranone, l’enoteca comunale ed alcune stanze del palazzo.
- Quartiere dei Vicoli Saraceni, nelle vicinanze del Palazzo Pannitteri, dedalo di vicoli e stradine.
- la nuova e la vecchia chiesa madre ed il calvario posto in fondo al centro abitato e dove un tempo vi era il vecchio castello oggi abbattuto
- Lago Arancio
*Con un biglietto unico potrete visitare il teatro, la fondazione ed il museo delle Trame.


Cosa non perdere a Santa Margherita:
- Palazzo Filangeri Cutò e parco letterario
- Museo della Memoria
- Villa comunale

Menfi e  bandiera blu ed il mare di Sciacca

Da Santa Margherita una strada provinciale mi conduce a Menfi. Famosa per le sue località balneari con le sue grandi spiagge di sabbia fine, soprattutto per Portopalo di Menfi, approdo orientale della città stato di Selinunte, per la spiaggia ed il relativo lido "Fiori" ormai bandiera blu consolidata da diversi anni e per la cantina sociale Sette Soli. Sul litorale di Portopalo è collocata una torre camilliana, un’antica torre tardo cinquecentesca per l'avvistamento delle navi saracene. Distese solitarie di sabbia , dune e canneti, danno al visitatore l'impressione di essere in un luogo da sogno , (se volete fare una bagno attenzione alla temperatura dell’acqua, spesso non proprio caldissima in questa zona).


Da Menfi a Sciacca il passo è breve, 15 minuti di SS 115. Arrivati a Sciacca mi dirigo verso il centro. Una porta barocca mi introduce nel centro storico della citta. Sciacca e dislocata su tre livelli, mare, collina e montagna. Importantissimo centro Termale e turistico , nonché porto peschereccio tra i più portanti di Italia. Nel mio percorso incontro Chiese stupende, gli antichi quartieri della Cassa , ebraico, del Rabato, arabo e di San Michele, agricoltori e allevatori, fino al centro, piazza Scandariato , passando palazzo Tagliava e la chiesa Madre, fino al bellissimo Palazzo Steri Pinto o dei diamanti e la Chiesa di Santa Margherita. Abbandono il centro e mi dirigo verso il monte Kromio dove si trova il Santuario di San Calogero, il Grand 'otel delle terme e le famose stufe di San Calogero. Le stufe sono dell grotte carsiche.termali che venivano usate in passato come luoghi terapeutici. Infine è presente un piccolo Antiquarium che contiene i reperti di aria di scavo che si trova sul monte.

 

Come raggiungere Menfi: 
- Aeroporti Puntaraisi/Palermo ad 1:10 ore circa in auto
- In auto: da Agrigento percorrere la SS115, da Trapani imboccare l'autostrada A29 e uscire a Castelvetrano e poi percorrere la SS115, da Palermo percorrere la SS624 Palermo-Sciacca. 

Come raggiungere Sciacca 
- Aeroporti Puntaraisi/Palermo ad 1:20 ore circa in auto 
- In auto: da Agrigento percorrere la SS115, da Trapani imboccare l'autostrada A29 e uscire a Castelvetrano e poi percorrere la SS115, da Palermo percorrere la SS624 Palermo-Sciacca.

Cosa vedere a Menfi 
- Spiagge di Portopalo e dei Fiori
- Torre Camilliana a Portopalo.

Cosa vedere a Sciacca
- Centro storico
- Casa museo F. Scaglione
- Castello Luna
- Castello incantato
- Museo del Giocattolo
- Antiquarium del Monte Kromio
- Stufe di San Calogero
- Santuario di San Calogero

Dolci e prodotti tipici della Valle del Belice (*sconsigliato ai diabetici)

Siete pronti? Partiamo per un tour gastronomico sui dolci della Valle del Belice!
La cassatella o raviolo di ricotta o ancora il cappelletto è il dolce tipico di questa zona. Un vero e proprio capolavoro di pasticceria, un raviolone fritto e farcito di ricotta, cioccolato, scorza d'arancia e cannella. Menfi offre i Nucatoli, dolci di Natale simili a dei piccoli tortelli di pasta frolla farciti di mandorle e miele. Santa Margherita offre le Nsiringate, frittelle dall'impasto classico al quale viene unita della ricotta. Sambuca offre le Minne di virgine, i seni di vergine. Le minne sono dei dolci di pastafrolla a forma di seno, farcite al loro interno con latte e amido, marmellata di zucca, cioccolato fondente e cannella (*li mangi oggi e li digerisci, forse, per ferragosto).


Sciacca e le sue pasticcerie offrono due dolci tipici: Ova murrini e cucchitelli. Le Ova Murrine o uova di murena sono fatti da una crepes di pasta di mandorla farcita con crema di latte e amido e scaglie di cioccolato. I cucchitelli invece sono dei dolci secchi a forma romboidale fatti di mandorle e marmellata di zucca.
Meritano una citazione le scacce o impanate, che sono delle focacce di pasta di pane solitamente farcite con broccolo e salsiccia ma ci sono anche tante altre varianti.
Formaggio! Nel Belice formaggio significa una sola cosa, “Sua maestà la Vastedda”. La Vastedda del Belice è l'unico formaggio di pecora filante, ottenuto con latte ovino intero, crudo, ad acidità naturale di fermentazione, di pecore di razza Valle del Belice e suoi incroci
Oltre alla Vastedda troviamo i formaggi soprattutto di latte di pecora e tra questi uno su tutti il pecorino nelle sue differenti stagionature. Un esperimento tutto siciliano è invece il Mattone, la versione a base di latte di pecora del parmigiano reggiano.
Concludiamo in bellezza il nostro tour ecco i vini prodotti in questa che di questa zona, in cisono diverse cantine molto famose a livello mondiale tra cui la cantina sociale Sette Soli, la Cantina Feudo Arancio e le cantine Planeta.
L'olio e le olive di questa zona sono famosissimi non solo in Sicilia. La fà da padrona la Nocellara del Belice, oliva che fa la sua figura sia in tavola né in frantoio dove da essa si ottiene un olio ricchissimo di valori nutritivi e gradevole al palato.
I pani locali, tutti artigianali, in molti casi realizzati con farine di grani antichi tra cui spicca il grano chiamato tumminia dal quale si ottiene una farina scura ed un pane buonissimo. Infine il pesce locale dei porti di Menfi e Sciacca, specialmente le sarde da arrostite e mangiare con un intingolo di aceto e cipolle.

Ok Picciotti, eccoci alla fine di questo straordinario tour.
Ho cercato di toccare i punti salienti di questo territorio ma naturalmente ci sarebbe ancora tanto altro di cui parlarvi. Sono certo che la voglia di viaggiare, visitare, fotografare, assaggiare sia veramente tanta e spero che un giorno anche voi, magari con il mio aiuto, possiate godere di persona delle meraviglie che vi ho raccontato. Io e Tury Vi aspettiamo in Sicilia, non esitare a contattarci!

 

Sicilia Occidentale