12 cose da fare in vacanza a Catania e provincia

Non solo mare cristallino ma anche storia, tradizioni e street food a Catania. Ecco le cose assolutamente imperdibili da fare durante la vostra vacanza in Sicilia. Quindi che aspettate? Prendete carta e penna e segnatevi tutto!!

 

 

1. Una passeggiata nel cuore di Catania

Durante la vostra vacanza a Catania non può mancare una passeggiata nel cuore della città…quanti tesori! A partire da piazza Duomo si irradiano tesori unici assolutamente da vedere:

- La Fontana dell’elefante detta anche “u liotru”, simbolo storico di Catania, posto al centro della piazza. Questa opera rappresenta 3 civiltà, quella punica rappresentata dall’elefante che simboleggia la sconfitta dei cartaginesi, quella egizia rappresentata dall’obelisco e quella cristiana invece rappresentata dalla croce.

- l’imponente e bellissima Cattedrale di Sant’Agata, dedicata alla Santa patrona di Catania. Oltre l’estrema bellezza di questa cattedrale una caratteristica che la rende unica è la sua posizione. Oltre ad essere al centro della città, fu costruita sopra le terme romane di Achille (le terme achilleiane), quindi da un ingresso laterale della cattedrale si possono raggiungere ed ammirare le terme oggi visitabili solo una parte in particolare la sala centrale a pianta rettangolare con quattro colonne e al centro una vasca di marmo. 

 

 

- Badia di Sant’Agata, non molto lontana dalla cattedrale, in via vittorio Emanuele,  e anch’essa simbolo del barocco siciliano. Aperti da poco i tetti, dai quali soprattutto la sera, si può ammirare l’intera citta di Catania. 

- la Fontana dell’Amenano, altro simbolo storico di Catania.  Si tratta di una grande vasca in marmo di Carrara a forma di conchiglia su cui si erge la statua di un giovane, che secondo la mitologia greca, rappresenta Amenano, Dio fluviale che tiene sulle spalle una cornucopia (che simboleggia l’abbondanza) e che rappresenta il letto del fiume amenano, che durante la terribile eruzione dell’Etna del 1669 l’ha travolto seppellendolo.

Un po’ più lontano da piazza duomo si trova  il Teatro Romano, situato in via Vittorio Emanuele II, è un teatro a cielo aperto incastonato nel cuore della città, costruito interamente in marmo e pietra lavica. Sono ancora visibili l’orchestra e la cavea. Proprio accanto al teatro si trova l’Odeon, una costruzione semicircolare che veniva utilizzata in passato per gli spettacoli di danza. Questo si trova in una posizione più alta rispetto al teatro ed ancora funzionante, infatti in estate si possono assistere vari spettacoli!

I tesori di Catania di certo non sono solo questi. Sono tantissimi e tutti da scoprire! Ma voi lo sapevate dell’esistenza di una Catania sotterranea? Si, proprio così… vengono, infatti, organizzati diversi tour alla scoperta della catania sotterranea, proprio per far scoprire luoghi, siti e monumenti meno conosciuti. Ho già parlato delle terme achilleiane, ma la Catania sotterranea è fatta anche di:

- cripte 

- sepolcreti 

- gallerie laviche

Se volete, quindi, vivere un’esperienza alla scoperta dei luoghi nascosti, poco conosciuti e magici di Catania non vi resta che guardare qui:

2. Fare un giro nel mercato del pesce più importante della Sicilia

In piazza duomo, nel cuore di Catania, si trova il posto più pittoresco della città: LA PESCHERIA, un mondo dove profumi e colori si fondono insieme alle grida dei mercanti che vendono i loro pesci appena pescati.  È un luogo dove i catanesi si confondono con una miriade di turisti che arrivano proprio per assistere a questo spettacolo, a questo mondo quasi arabeggiante. Si!! l’impressione che si ha passeggiando per questo mercato è proprio quello di essere nel classico mercato arabo!

 

 

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Tutti i giorni, tranne la domenica, a partire dalle 5 del mattino e fino ad ora di pranzo si può trovare pesce fresco e diversi tipi di alimentari.

 3. Mangiare la regina dello street-food catanese: la carne di cavallo

Catania è CARNE DI CAVALLO! Che bontà picciotti!! Unico posto in Italia, e forse anche in tutto il mondo, in cui la carne di cavallo diventa regina indiscussa dell’intero street food catanese! Ma la carne di cavallo, quella buona, quella succulenta non si mangia  di certo seduti al ristorante… eh no! Più il quartiere è popolare, più è internato, più la carne di cavallo è buona. Ma dove mangiarla? Si parte da via Plebiscito, che è la zona d’ingresso dei quartieri storici di Catania, e da qui vi si aprirà un mondo, ci sarà un susseguirsi di posti dove deliziare il vostro palato:

- Da Iano, in via Plebiscito, dove gustare buonissime polpette, salsiccia e carne di cavallo. 

- Da Davide e Achille, antica macelleria equina con pochi tavolini dove potersi sedere e consumare fettine e polpette di carne di cavallo.

- Alla Trattoria tutto alla brace di Iano Gresta, in via Plebiscito, dove potrete assaggiare buonissima carne di cavallo. 

- Da Enzu da chianca, in piazza Risorgimento, che taglia la bella fettina e la mette sulla brace, il suo motto è: “Arrusti e mancia” (cuoci la carne e mangiala), quindi niente forchette ma dopo averla cotta la carne si mangia con le mani.

- Al Traforo, in via Belfiore, una storica macelleria equina che serve la carne a varie trattorie di via Plebiscito. Aperta tutta la settimana, serve la carne appena cotta su un tovagliolo di carta.

- Al Dusmet da Riccardo, conosciuta e famosa per le polpette di cavallo.  Una sorta di Take away in cui i clienti sono serviti direttamente sulla strada.

4. Ammirare la Riviera dei Ciclopi ad Acitrezza e Aci castello

Non può di certo mancare una visita alla bellissima Riviera dei Ciclopi, un luogo ideale per rilassarsi e ammirare le meraviglie che la natura ha creato! Da Aci Castello ad Acitrezza si susseguono un mix di bellezze che vale davvero la pena ammirare!

Aci Castello, luogo in cui mito e storia si intrecciano perfettamente. Famoso per il Castello di Aci, a strapiombo sul mare, posto su un’enorme pietra lavica. Una grande terrazza panoramica, il museo, la cappella, un piccolo giardino che ospita un orto botanico… all’interno è uno spettacolo! Il Castello è aperto ogni giorno, compresi i festivi, ed è visitabile ad orari che variano stagionalmente.

Aci trezza, piccolissimo borgo marinaro frazione di Aci Castello. Uno spettacolo osservare gli 8 faraglioni, pietre laviche giganti incastonate nell’azzurro del mare. Il paesaggio che si crea soprattutto al tramonto è unico, si riesce davvero ad evadere la mente dalla frenesia del quotidiano! I pescatori del luogo vi faranno vivere emozioni uniche portandovi con le loro barchette tra i faraglioni vi porteranno nell'isola Lachea, un fantastico isolotto dove godere in relax il bellissimo panorama, posto perfetto per gli amanti del diving e dello snorkeling. Acitrezza è legata anche a Giovanni Verga, che fece di questo borgo marinaro la location perfetta per la sua opera “I Malavoglia”.  Non deve, quindi, mancare la visita alla casa del nespolo, un museo all’interno dell’abitazione verghiana dove partendo dalle vicende dei Malavoglia si racconta la vita dei pescatori del luogo.   

 

 

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CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
Secondo il mito dell’Odissea raccontato da Omero fu il ciclope Polifemo a scagliare contro le imbarcazioni di Ulisse i grandi massi

 

 

E vi dirò di più, tra i faraglioni in mare e le barchette colorate del porticciolo di Acitrezza si  trova, anche, un uomo leggendario che mentre spinge i remi della sua piccolissima barchetta canta poesie d’amore per la sua terra e per le belle donne, racconta leggende e con la sua galanteria vi fa vivere emozioni uniche. Si chiama Giovanni Mirabella conosciuto anche come Giovanni il Poeta. Un pescatore e storyteller che ha fatto delle sue “doti poetiche” un vero e proprio stile di vita.

5. Ripercorrere la via dei mulini ad Acicatena e non solo…

Da fare assolutamente è ripercorrere la via dei mulini ad acqua ad Acicatena. Si parte da piazza Reitana famosa per la lavorazione dei lupini fino ad arrivare a  Capo Mulini. Attraverso antiche trazzere medievali, immersi tra il profumo dei limoneti,  si  può ripercorrere la via dell'acqua attraverso la quale si possono ammirare vari mulini non più funzionanti, mulini restaurati e adibiti ad abitazione, la medievale mulattiera usata per portare il grano alla macina. Arrivati nella parte più alta di questa via si può ammirare un paesaggio mozzafiato costituito dall’intera area dei mulini, Acireale e il mar Ionio. Che spettacolo!!

 Ma non solo ripercorrere la via dei Mulini ma, in questo bellissimo paesino etneo, potrete visitare anche: 

- La collegiata di Santa Maria della Catena, Santa Patrona di Aci catena. Se vi trovate a Catania durante le vostre vacanze ad agosto, vi consiglio di andare il 15 agosto giorno in cui da tutti i paesi limitrofi, e non solo, un gran numero di pellegrini arrivano per assistere ai momenti più importanti della festa, come la svelata del Taumaturgo Simulacro della Santa Patrona e il suggestivo ingresso in piazza, detto anche “Trasuta o chianu”, e i suggestivi fuochi d’artificio a conclusione di questa festa patronale. 

- Il convento di Sant’Antonio da Padova, oggi diventato sede del municipio e della biblioteca comunale. Annesso al convento una bellissima chiesa che conserva ancora quadri, un magnifico crocifisso ligneo e una bellissima tela che raffigura la Madonna.

- Santa Venera al Pozzo, zona archeologica di grande suggestione in cui si conservano ancora i bagni sulfurei e la base di un tempietto che si pensa fosse dedicato a Venere. La domenica, nella chiesetta di Santa Venera, adiacente alla zona archeologica, si può assistere alla santa Messa.

6. Fare una passeggiata tra il barocco di Acireale

Una passeggiata ad Acireale non può mancare. Con la sua struttura particolarmente barocca si trova posizionata su un altopiano lavico, di estremo fascino, chiamato Timpa. Tra le viuzze del paese si ammira il barocco siciliano grazie alle tante chiese presenti, alle case e ai portali lavici con i loro mascheroni scolpiti. Cosa vedere ad Acireale? Beh anche qui avete l’imbarazzo della scelta:

- la bellissima Cattedrale, dedicata a Maria Santissima Annunziata. Si trova in piazza Duomo, il cuore del centro storico di Acireale. Di estremo fascino e bellezza grazie al suo portale marmoreo seicentesco che ritrae la scena dell’Annunciazione e i due campanili che sorgono ai lati della facciata in stile gotico-romano.

- la Basilica di San Sebastiano, patrono di Acireale, simbolo del barocco acese. Nella facciata potrete ammirare 10 statue che raffigurano i personaggi del vecchio testamento.

- per gli amanti della letteratura, non può mancare una visita alla biblioteca Zelantea, la più antica biblioteca della Sicilia, che conserva circa 200000 volumi tra cui molti manoscritti.

Ma camminando dalla strada vecchia di Acireale si arriva al borgo marinaro di Santa Maria La Scala, un vero e proprio sentiero naturalistico all’interno della riserva naturale della Timpa, in cui poter ammirare il meraviglioso panorama di tutta la costa ionica. Con il suo mulino e  la sua grotta delle Colombe non può mancare un momento di relax, seduti in riva al mare e con in mano la migliore granita della provincia.

7. Scattare una foto al ponte dei Saraceni ad Adrano e scoprire i tesori del paese 

Ad Adrano tra un paesaggio di rara bellezza formato dalle colate laviche provenienti dall’Etna che solidificandosi hanno modificato il corso del fiume Simeto e formato gole, cascate e laghetti si trova il ponte dei Saraceni, risalente al periodo romano e ristrutturato in epoca normanna. Per gli amanti delle fotografie paesaggistiche e per chi invece di foto non ne capisce niente ma le vuole scattare ugualmente, si crea un panorama quasi incantato e incontaminato adatto per la foto perfetta!

 

 

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Ma siete li e non potete non fare un giro per il paese; proprio accanto al Castello, si trova la chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta, costruita interamente in pietra lavica, bella fuori e dentro, con vere e proprie opere d’arte di grande valore artistico.

8. Fare un'escursione sull'Etna

Di certo tappa indiscussa per chi viene a Catania è l’Etna, monte maestoso che dall’alto sovrasta l’intera città di Catania e tutta la Sicilia! Sono tante le escursioni e i modi per scoprire e ammirare i meravigliosi sentieri dell’Etna:

- un modo davvero originale è quello di fare l’escursione sopra un cavallo o un asino. L' escursioni a cavallo si diramano sul versante nord del vulcano, all’interno di una delle più antiche foreste del parco dell’Etna. Mentre l’escursioni a dorso d’asino partono da Piano Provenzana. Entrambe l’escursioni di diramano sulla soglia dei 2000 metri, si possono ammirare i campi lavici (creati dalle recenti colate laviche del 2002), le foreste del versante nord, le località turistiche distrutte dalle eruzioni, i crateri laterali spenti a bottoniera, la grotta vulcanica di lava tube, i paesaggi lunari a circa 2000 metri. 

- su un quad o su una Jeep  

- in mountain-bike 

- per chi desidera ammirare dall’alto questo monte, vengono anche organizzate escursioni in Elicottero, con un decollo dal versane Nord dell’Etna, il pilota vi farà volare sopra i campi lavici delle recenti colate laviche del 2002, i boschi dell’intero parco, dall’alto osserverete la Valle del Bove e le bocche dei crateri sommitali.

- e per chi vuole scoprire l’Etna e vuole nello stesso tempo ammirare il panorama al tramonto, vengono organizzate escursioni che permettono di ammirare i colori del tramonto etneo a 2000 metri di altezza!

Ecco le esperienze ed escursioni sull'Etna proposte dallo Staff di Turytrip.

Se volete scoprire l'Etna con un tour guidato con guida autorizzata tra colate laviche, grotte, crateri e panorami straordinari scegliete una delle nostre guide turistiche che operano sull'Etna.

 

 

9. Passeggiare attraverso il medioevo di Randazzo 

Il fascino che ha questo piccolo borgo del catanese è davvero tanto! La sensazione di essere nel medioevo con le sue costruzioni in pietra lavica fa di questo uno dei borghi più belli d’Italia.  Di suggestivo fascino è sicuramente la via Degli Archi, un vicolo in cui si succedono quattro archi a sesto acuto, che porta in piazza San Nicolò dove si trova una statua in marmo di Randazzo vecchio, una figura maschile circondata da tre simboli dei quartieri del paese:

- il leone simbolo dei Greci (quartiere di San Nicola)

- il serpente simbolo dei Lombardi (quartiere San Martino)

- l'aquila simbolo dei Latini (quartiere Santa Maria)

 

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
Di recente la statua maschile di Randazzo vecchio è stata identificata nel «gigante Piracmone»

 

 

Ovviamente non solo la via degli Archi, ma sono tanti i tesori che racchiude questo piccolo paesino dai tratti medievali:

- La Basilica di Santa Maria, con la sua struttura gotica e il suo colore bianco e nero dato dall’alernanza della pietra lavica con il marmo. Una chiesa che si distingue da tutte le altre e che rende Randazzo unico. 

- per gli amanti della musica è d’obbligo una visita alla casa della musica e della liuteria medievale. Grazie al maestro Severini si ha la sensazione di essere catapultati nel passato grazie ai suoni degli antichi strumenti musicali del medioevo, alcuni dei quali costruiti proprio da lui. Si entra in una casa quasi magica, non un classico museo, in cui suoni e realtà si fondono magicamente creando un’atmosfera unica!

- Castello Svevo e Museo archeologico Vagliasindi, simbolo del medioevo, quello che rimane di questo castello è la torre che ospita al suo interno un museo in cui nelle 5 sale in cui si articola vi sono reperti provenienti dalla collezione ottocentesca di Paolo Vagliasindi. All’interno del castello è ospitato il museo dei pupi siciliani, 21 pupi siciliani che appartengono alla scuola catenese e risalgono agli inizi del novecento.

10.  Assaggiare il pistacchio a Bronte

Andare a Bronte è d'obbligo! Patria del pistacchio, l'oro verde della Sicilia. Tutto qui è a base di pistacchio... i dolci, i condimenti della pasta, i secondi.

 

Ogni anno a fine settembre viene organizzata la sagra, in cui nel centro del paese, è possibile assaggiare prodotti tipici a base di questo frutto. Un'ottima occasione per visitare il paese, vengono infatti organizzate visite guidate e mostre di arte contemporanea per scoprire tutte le bellezze che questo piccolo paese offre!

11. Fare un giro tra i castelli Catanesi

Per gli amanti della Storia, un tour attraverso i castelli di Catania non può mancare. Ecco  quali sono assolutamente da vedere:        

Castello Ursino a Catania, si trova in piazza Federico di Svevia. Inizialmente era posizionato direttamente sul mare ma dopo l’eruzione dell’Etna nel 1669 la lava ha risparmiato il castello e scorrendo di lato lo ha allontanato dal mare.  Oggi è sede del museo civico della città Etnea, dove sono esposti i reperti locali, sculture, porcellani, armi e dipinti.

Castello Normanno di Paternò, sulla collina del paese, quello che rimane di questo castello è la torre chiamata dongione. Quello che risalta è il suo colore, la contrapposizione tra il nero della pietra lavica e le cornici delle finestre in calcare bianco.

Castello di Motta Sant’Anastasia, insieme a quello di Paternò e quello di Adrano è il più piccolo della valle del Simeto. Si divide in tre piani suddivisi da solai lignei. All’interno vengono organizzate mostre e ad Agosto durante le feste medievali viene aperto ai turisti che vogliono visitarlo.

Castello Normanno di Calatabiano, dall’alto del paese vi si accede tramite una funivia. Ciò che è rimasto del castello è stato restaurato recentemente e ciò che si può ammirare dal castello è un panorama mozziafiato, situato sopra il fiume Alcantara si può osservare i taormina e il suo golfo, Castelmola e la vallata.

- Castello di Nelson, tra Bronte e Maniace, in una zona che prende il nome di Ducea di Nelson. Quello che rimane del castello sono le torrette, una parte del muro di cinta, un cortine interno che ospita una croce celtica in onore dell’ammiraglio Nelson. All’esterno un bellissimo parco inglese con un piccolo cimitero. Adiacente al castello è il tempio dedicato alla Madonna.

Castello di Adrano, al centro del paese, ospita il museo archeologico che contiene reperti risalenti al neolitico. Questo castello insieme a quello di Paternò e di Motta Sant’Anastasia, è stato costruito per controllare la via d’accesso all’entroterra lungo la valle del Simeto.

12. Ammirare il tramonto nel borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti

Infine,  per i più romantici  non può mancare una passeggiata al tramonto al porticciolo di San Giovanni li Cuti, dove poter  ammirare il fantastico tramonto siciliano con il cielo colore arancio fuoco in contrasto con il nero delle pietre laviche che caratterizzano questo piccolissimo borgo marinaro etneo!

 

-          Al Traforo, in via Belfiore, una storica macelleria equina che serve varie trattorie di via Plebiscito. Aperta tutta la settimana, serve la carne appena cotta su un tovagliolo di carta.

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