Sortino un piccolo tesoro a 2 passi da Pantalica

Ciao amici, oggi ho il piacere di parlarvi di un luogo poco conosciuto nella provincia di Siracusa che vale la pena di essere visitato, Sortino un piccolo paese pieno di tesori. Probabilmente molti di voi sono già stati o quantomeno hanno sentito parlare della riserva di Pantalica, un luogo incantevole, patrimonio Unesco, per ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato: tombe preistoriche e villaggi bizantini, uno scenario naturale spettacolare tra canyon, vegetazione tipica mediterranea, fauna, grotte naturali, cascatelle e sorgenti, insomma un mix di natura e archeologia davvero unico, non a caso oltre ad essere un parco archeologico è anche una delle più grandi riserve naturali della Sicilia.
Ebbene, sappiate che Sortino si trova proprio a 2 passi dalla riserva di Pantalica, date un’occhiata a google maps e vedrete la posizione strategica di questo piccolo comune pieno di storia e gastronomia siciliana.

 

Sortino dista 30 minuti in auto da Siracusa e solo 6 km da Pantalica fungendo quindi da porta d’accesso alla riserva di Pantalica. Arrivando a Sortino, magari al ritorno da un escursione alla riserva, troverete un paese che nel suo piccolo sintetizza molti aspetti della Sicilia, dalle chiese barocche ai conventi per finire ai palazzetti nobiliari di chi si era arricchito con i possedimenti terrieri e ci teneva a distinguersi da chi era rimasto povero e aveva una semplice casetta ad un piano.
Per iniziare la visita del paese vi consiglio di lasciare la macchina nel parcheggio pubblico sotto la Villa Comunale (si perché in Sicilia i giardini pubblici li chiamiamo “villa” forse perché ricordano l’abbondanza e il relax delle ville romane). Le chiese da visitare sono veramente tante e colpiscono per la loro bellezza esteriore ed i capolavori che custodiscono all’interno.

Sortino: le chiese e i palazzi storici

Sortino fu ricostruita dopo il catastrofico terremoto del 1693 in una collina più in alto rispetto al vecchio paese che si estendeva lungo le pareti del canyon della collina. Le chiese e i palazzi nobiliari furono quindi ricostruiti con lo stile barocco, un tardo barocco, che contraddistingue tutte le città della Sicilia sudorientale. A Sortino, grazie alla fede dei cittadini (che offrirono giornate di lavoro e prodotti della terra) e agli investimenti della famiglia Gaetani (i ricchissimi baroni del feudo di Sortino) nacquero dei veri e propri gioielli architettonici, 12 chiese e una quindicina di palazzi nobiliari.

Le Chiese di Sortino Apri e leggi di più...

La Chiesa di Santa Sofia fu una delle prime ad essere terminate, già nel 1708 come scritto sulla facciata, perché è titolare della patrona del paese che si festeggia il 10 settembre. In questa chiesa abbiamo due statue ed un quadro importanti per i sortinesi: la settecentesca statua di Santa Sofia, in legno di quercia indorato, che viene portata in processione per la festa della patrona e quella cinquecentesca del Cristo alla Colonna che invece viene portata in processione il Venerdì Santo alle 4 di mattina ed ogni quartiere del paese illumina il cammino del Cristo con delle “farate”, grandi falò creati con fasce di legna accatastata. Questa statua ha inoltre un valore intrinseco unico perchè fu trovata intatta tra le macerie della vecchia Sortino dopo qualche anno dal terremoto. La cosa bella è che in quasi tutte le chiese di Sortino abbiamo oggi un “pezzo” e reperti della corrispondente chiesa pre-terremoto. Infine nella sagrestia della chiesa si trova un quadro che è come una foto del passato che mostra la Sortino pre-terremoto e grazie anche a questo quadro un appassionato sortinese è riuscito a recuperare la configurazione e altri dettagli del paese distrutto.


La Chiesa Madre è invece un vero trionfo dell’arte barocca siciliana. Costruita su una sorta di acropoli accanto alla residenza nobiliare della famiglia Gaetani (abbattuta purtroppo nei primi anni del ‘900 per costruire la scuola). Il sagrato della Chiesa è un vero e proprio mosaico di pietra bianca e nera (calcare e lave del territorio sortinese) che formano splendidi disegni geometrici, tra i più grandi di tutta la Sicilia. All’interno della Chiesa da ammirare gli affreschi e i quadri di G. Cristadoro e Olivio Sozzi, trai più famosi pittori siciliani del ‘700. Anche qui si trovano due “pezzi” della vecchia Sortino: l’acquasantiera e la fonte battesimale.
La Chiesa e Monastero della Natività sono sempre stati un punto di riferimento per le ragazze sortinesi che qui studiavano e facevano altri corsi ed ancora oggi ci vivono circa 12 suore di clausura. La Chiesa per la sua eleganza ed imponenza rappresenta un fiore all’occhiello per il paese. Da ammirare l’onda barocca della facciata, convessa al centro e concava ai lati e l’interno che trasmette molta spiritualità oltre a custodire tele e affreschi di valore e il bellissimo pavimento in maiolica che rappresenta la pesca miracolosa. Le tipiche finestre a gelosia e la cantoria che si affacciano sull’interno della chiesa ci ricordano invece che un tempo le suore assistevano alla funzione religiosa protette da sguardi indiscreti.
La Chiesa e Convento dei Cappucini sono stati da sempre molto frequentati e i frati molto rispettati soprattutto perché avendo un immenso Orto Botanico producevano beni che elargivano ai bisognosi. La Chiesa custodisce un capolavoro del ‘700: la custodia del santissimo sacramento in legno tarsiato e altri materiali. Ancora oggi nel convento vivono 4 frati (un tempo 40) che sono molto disponibili e se sono liberi vi fanno visitare anche il chiostro del convento e la stupenda Biblioteca dove si trovano circa 9.000 libri, tra cui incunaboli del ‘400 e libri del ‘500. Questo convento era infatti un importante scuola di noviziato di tutto il Sud Italia e qui studiarono molti frati.

I palazzi storici di Sortino Apri e leggi di più...

Tanti sono anche le dimore del ‘700 che appartenevano a famiglie ricche che possedevano tante terre nei dintorni di Sortino. Questi palazzi non si possono visitare all’interno perché ancora oggi sono abitati ma si possono ammirare da fuori e si può anche accedere su richiesta al loro cortile interno. Infatti il tipico palazzo nobiliare sortinese aveva lo stesso format: grande portone centrale da dove entrava il nobile con la carrozza, poi nel cortile c’erano magazzini, stalle e scuderie e tramite uno scalone monumentale si saliva al piano nobiliare. Inoltre nel cortile è sempre presenta il pozzo o la cisterna perché i nobili a differenza dei poveri avevano già l’acqua in casa.
Nel Palazzo Matera, in Via S.Sofia 19, oggi al pian terreno si trova il ristorante-pizzeria più elegante di Sortino: “Al Nabila”. Da notare il tetto a volta, i dammusi, il giardino interno e la scala monumentale che portava al piano nobiliare. 
Di fronte la Chiesa di Santa Sofia si trova invece il Palazzo Valguarnera, dall’imponente facciata, fatto costruire per il nobile Antonio Valguarnera da Palermo, qui trasferitosi per curari gli interessi della famiglia Gaetani.
Il Palazzo La Bruna si trova invece in Via Libertà 108, merita di essere menzionato per la monumentalità del portone d’ingresso e dei tre balconcini laterali sostenuti da robuste mensole di pietra ondulate, molto suggestivo anche il mosaico di pietra del cortile interno e la splendida cisterna ubicata al centro dell’ariosa corte.
Un vero gioiello dell’architettura sortinese è il Palazzo Rigazzi, in Via Municipio 22, originale edificio barocco settecentesco con tanti motivi decorativi singolari come la doppia arcata che sormonta il portone centrale. 

 

 

CURIOSITA'
LO SAPEVATE CHE....
A Sortino c’è la Piazza Quattro Canti proprio come i famosi “Quattro canti” di Palermo. Non è un caso, perché dopo il terremoto del 1693 che distrusse la vecchia Sortino fu chiamato proprio un architetto di Palermo per la ricostruzione!

 

 

Sortino: gastronomia, prodotti tipici e musei della tradizione

A Sortino ci sono due strade principali che nel punto in cui si incontrano formano la piazza Quattro Canti. Ebbene lungo queste due vie troverete anche molti locali dove anche il commissario Montalbano sarebbe felice di rifocillarsi. Al bar Arcadia troverete i gelati e le granite al pistacchio, mandorla e cioccolato da provare assolutamente con la brioche, se invece siete più per il salato dovete provare gli arancini. Se entrate in un panificio è d’obbligo provare la ‘mpanata, una focaccia tipica sortinese che si chiude come un calzone ma ha il bordo arricciato, quella tipica è fatta con bietole selvatiche e patate ma ne troverete diverse varianti. Sempre nei panifici troverete la ‘nfigghiulata, un disco di pasta sfogliato e condito con nepitella secca e fichi secchi.
Ma Sortino ha un cuore dolce come il suo miele, quello tipico di questa zona è il miele di timo, che fin dalla preistoria veniva prodotto dai nostri antenati che abitavano all’interno della riserva di Pantalica. Il miele lo vendono ovunque a Sortino ma esiste anche un punto vendita di un apicoltore Doc, l’Azienda Campisi Luca, in Via I° Maggio 64. Inoltre, Vi consiglio di visitare la Casa dell’apicoltore dove, accompagnati dal proprietario Beppe o da sua sorella Maria Cettina, potete vedere come un tempo lavorava l’apicoltore che nei periodi morti si dedicava ad altre attività come fare le arnie con fascette di ferula e sterco di mucca. Qui scoprirete che dal miele non si buttava nulla e che con gli avanzi della lavorazione si realizzava anche un liquore tipico di Sortino “u spiritu de fascitrari” cioè lo Spirito dell’Apicoltore.

Se siete in zona a Settembre non perdetevi la Sagra del Miele.
Gli apicoltori usavano dei carretti diversi, più ammortizzati, e questo lo scoprirete invece nel Museo del Carretto Siciliano accompagnati da Vincenzo il proprietario.
Altro mestiere tipico di una volta era anche quello di puparo e a Sortino c’era un gran puparo, Don Ignazio Puglisi che operava a Sortino e si spostava anche nei paesi vicini (a lui recentemente hanno anche dedicato un film “L’ultimo Principe Puparo”). A proposito di pupi e pupari non potete perdere la visita del Museo dei Pupi realizzato dal nipote di Don Ignazio Puglisi, Manlio, a farvi da guida tra i pupi e i cartelloni sarà il divertente Gianfranco che come per magia vi proietterà nella battaglia di Roncisvalle a combattere a fianco di Orlando.
Altro museo che merita una visita è sicuramente l’Antiquarium Medievale fondato e gestito da Jack Bruno, artista a 360° ma soprattutto grande appassionato e conoscitore del territorio di Sortino. Lui negli anni ’90, prese spunto da un antico quadro che raffigura la Sortino distrutta dal terremoto del 1693, che si trova nella Chiesa di Santa Sofia, per effettuare degli scavi autorizzati in quella che lui chiamò Sortino Diruta. Con il tempo ha valorizzato quella zona ed ha ottenuto l’autorizzazione della Sovrintendenza ad esporre ciò che ha trovato in uno spazio dedicato all’interno del quale potete trovare anche un angolo dedicato a Pantalica, con plastici e ricostruzione di vita preistorica, foto del territorio sortinese e oggetti e strumenti del mondo contadino utilizzati fino a 50 anni fa. Insomma questo museo rispecchia molto il carattere poliedrico del suo artefice che vi farà volentieri da guida all’interno di un ex convento adibito a museo.
Non vi ho ancora parlato del pizzolo il prodotto più autentico e famoso di Sortino!! E’ una focaccia tipica sortinese che si può gustare nelle tante pizzerie del paese come “La Pizzoleria” o a “La Romantica” (…e tante altre). Si chiama così perché le nostre nonne quando facevano il pane in casa spesso toglievano un pezzetto di pasta in più dalla forma del pane. Questi pezzetti messi insieme formavano il panetto del pizzolo che poi veniva infornato, tagliato a metà e condito all’interno con peperoni arrostiti ed esternamente con olio, formaggio e origano.

Oggi la versione rivisitata del pizzolo la trovate in tutte le pizzerie di Sortino dove gustare le versioni salate con tantissimi ingredienti diversi ma anche la versione dolce con, ad esempio, ricotta e miele o cioccolato di Modica e confettura d’arance.
Con il pizzolo si chiude qui questo tour virtuale di Sortino. Per chi volesse scoprire questa zona il mio consiglio è di alloggiare in un b&b del paese e dedicare qualche giorno per fare altre attività come trekking, il bagno al fiume Calcinara o alla Valle dell’Anapo, passeggiate tra i boschi nei dintorni di Sortino o ancora qualche ora al Parco Avventura dei Monti Iblei, il “Parcallario”, che si trova a 20 minuti in auto dal paese.
Io e Tury Vi aspettiamo! Non esitate a contattarci per scoprire la Sicilia più vera e autentica.

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